Percorsi abilitanti docenti, ecco il DPCM in Gazzetta Ufficiale
Tipologie di corsi previsti:
- Corsi abilitanti da 60 CFU: Destinati a chi intende insegnare una disciplina specifica nella scuola secondaria, con riserve di posti per docenti con una certa esperienza o per coloro che hanno sostenuto determinate prove concorsuali. Questi corsi offrono un’ampia formazione, inclusa l’acquisizione di almeno 10 CFU/CFA di area pedagogica e tirocinio diretto e indiretto.
- Percorsi formativi transitori da 30 CFU per docenti abilitati su altro grado/classe di concorso o specializzati in sostegno: Offre ai docenti già abilitati l’opportunità di acquisire competenze aggiuntive nella loro disciplina di riferimento.
- Percorsi formativi transitori da 30 CFU: Destinato ai docenti con tre anni di esperienza o che hanno sostenuto la prova del concorso “straordinario bis”.
- Percorsi formativi transitori da 30 CFU per neo-laureati o chi non ha acquisito 24 CFU: Pensato per i laureati recenti o coloro che non hanno soddisfatto i requisiti dei CFU entro ottobre 2022.
- Percorsi formativi post-concorso da 30 o 36 CFU/CFA: Progettato per i vincitori di concorso che non sono ancora abilitati.
Nuovo sistema
Il nuovo sistema di formazione e reclutamento della scuola secondaria di primo e secondo grado è delineato nel D.lgs. n. 59/2017, come modificato dal DL 36/2022 (convertito in legge n. 79/2022), e si articola in:
- un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale, corrispondente a non meno di 60 CFU/CFA (il percorso si articola in: formazione; prova finale; valutazione finale)
- un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale, cui accedono gli abilitati (ed anche i docenti che, alla data di presentazione delle istanze, abbiano svolto nelle scuole statali tre anni di servizio anche non continuativo, negli ultimi cinque, di cui uno nella specifica classe di concorso di partecipazione);
- un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva.
Il percorso universitario e accademico abilitante, dunque, costituisce il primo dei tre step previsti per diventare docenti di ruolo.
Fase transitoria
La fase transitoria, disciplinata dall’articolo 18-bis del summenzionato D.lgs. n. 59/2017 e ss.mm., prevede che, sino al 31/12/2024, possano partecipare ai concorsi per la scuola secondaria di primo e secondo grado, per posto comune e di insegnante tecnico- pratico, i docenti in possesso di:
- titolo di studio per l’accesso alla classe di concorso più 30 CFU/CFA del percorso universitario e accademico abilitante; oppure
- titolo di studio per l’accesso alla classe di concorso più 24 CFU/CFA conseguiti entro il 31 ottobre 2022, previsti quale requisito di accesso al concorso secondo il previgente ordinamento.
Per gli ITP, il titolo di studio è il diploma (che dà accesso alla classe di concorso), mentre per i posti comuni il predetto titolo è la laurea (comprensiva di tutti i crediti necessari per accedere alla classe di concorso).
costi previsti
All’articolo 12 il DPCM specifica quali sono le cifre che si andranno a spendere al massimo per i percorsi.
Prima di tutto si evidenzia che i costi massimi, pari a 2.500 euro, di iscrizione ai percorsi di formazione iniziale, corrispondenti a non meno di sessanta CFU o CFA, sono posti a carico dei partecipanti, compresi coloro che vincono il concorso ai sensi dell’art. 18 -bis , comma 1, primo periodo, del decreto legislativo.
Invece, i costi massimi, pari a euro 2.000 euro, di iscrizione ai percorsi di formazione iniziale sono posti a carico degli studenti che sono regolarmente iscritti ai corsi di studio per il conseguimento dei titoli di cui all’art. 5, commi 1 e 2, del decreto legislativo, dei vincitori del concorso di cui all’art. 13, comma 2, del decreto legislativo nonché di coloro che abbiano conseguito ventiquattro CFU o CFA entro il 31 ottobre 2022 in base al previgente ordinamento.
I costi massimi posti a carico dei partecipanti alle prove finali dei percorsi di formazione iniziale sono pari a euro 150, si legge sul DPCM.
Trattandosi di corsi universitari, chi ne usufruisce potrà pagare il percorso abilitante con il bonus 500 euro, ad esempio i docenti di ruolo e docenti con contratto al 31 agosto o con sentenza,
Ecco cosa dispone il DPCM:
- l’offerta formativa di 30 CFU/CFA, in sede di prima applicazione, deve concludersi entro il 28 febbraio 2024;
- i percorsi di 60 CFU/CFA, in sede di prima applicazione, devono concludersi entro il 31 maggio 2024.
Per completezza di informazione, ricordiamo che gli aspiranti che, durante la fase transitoria, parteciperanno al concorso con 30 CFU/CFA (come anche quelli che vi partecipano con 24 CFU/CFA conseguiti entro il 31/10/2022), qualora lo vincano:
- saranno assunti con contratto al 31/08;
- integreranno, nel corso dell’anno di assunzione a tempo determinato, la formazione (con 30 ovvero 36 CFU/CFA, ove mancanti) per conseguire l’abilitazione;
- saranno assunti in ruolo e sottoposti all’anno di prova;
- saranno confermati in ruolo, in seguito al positivo superamento dell’anno di prova.
Accesso ai corsi: L’accesso è garantito a chi ha il titolo per insegnare in una classe di concorso della scuola secondaria. Chi è iscritto a corsi di laurea magistrale deve aver acquisito almeno 180 CFU. Gli aspiranti devono inoltre rispettare determinate riserve di posti, garantite per chi ha svolto servizio scolastico per almeno tre anni, chi ha sostenuto la prova concorsuale “straordinaria”, o chi ha contratti di docenza in percorsi regionali di formazione.
Focus ITP: Fino al 31 dicembre 2024, i diplomi validi per Insegnanti Tecnico Pratici (ITP) saranno ancora accettati per partecipare ai concorsi (i medesimi titoli, entro i medesimi termini, saranno quindi validi anche ai fini dell’accesso ai corsi abilitanti).
Organizzazione corsi: Per gli anni accademici 2023/2024 e 2024/2025, i corsi potranno avere una componente telematica sino al 50%, escludendo tirocinio e laboratorio.
Struttura e prova finale: I corsi prevedono 10 CFU/CFA di area pedagogica e tirocinio non inferiore a 20 CFU/CFA. La prova finale consiste in un’analisi critica basata sul tirocinio e una lezione simulata che integra tecnologie digitali. La lezione simulata richiede la progettazione, anche mediante tecnologie digitali multimediali, di un’attività didattica innovativa, comprensiva dell’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche e metodologiche compiute in riferimento al percorso di formazione iniziale relativo alla specifica classe di concorso.
La conclusione dei percorsi è stimata per l’anno accademico 2023/24, con una prova finale composta da una prova scritta e una lezione simulata.
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